amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 13 gennaio 2010

Grazie grazie grazie

La verità è che sono diventata egoista.

Capita che mi facciano notare che sono meno allegra di un tempo, meno felice ed entusiasta del modo che avevo di portare avanti le mie giornate. Be', sono pure egoista.
Sono sempre stata quel tipo di persona che - non te l'avrebbe mostrato neanche a morire - ma leggendo il giornale, guardando il tg, si sentiva un buco grosso allo stomaco. Sto parlando non di quelle avarie politiche che mi fanno incazzare ma delle persone.

Rimanevo lì con un singhiozzo nel cuore insieme ai disperati impotenti di Rosarno, a quegli omini piccoli piccoli che blateravano di "troppa tolleranza" dopo averli lasciati mangiare a terra, dormire a terra come i cani, peggio dei cani. Rimanevo lì a prendermela con i miei antidolorifici per il mal di schiena, io che non vivo 15 ore al giorno piegata come un mulo e pagata come un asino. Ritrovavo gli esseri umani alla voce di quel parroco che scacciava i farisei bianchi dalla sua chiesa, che calpestava il presepe di Natale perchè quegli uomini, prendendosela con i deboli e i disperati, dalla sua chiesa in rovine ci erano usciti da soli. Quegli uomini, noi uomini. Che non abbiamo visto. Sentito. Non ce ne siamo voluti accorgere finchè non hanno sfasciato la nostra preziosa macchinina.
Rimanevo lì con quel bimbo piccolo, ma piccolo, che in barba a tutte le paure di bambino, ai saggi pensieri convenzionali cui avremmo dato retta noi adulti, si alzava senza esitare, senza barcollare, per consolare quella bimba piccola, ancora più piccola mentre veniva maltrattata dalla maestra. Le faceva una carezza (quella che avrebbe chiesto anche lui, perchè le carezze ti fanno sentire meglio anche con il terremoto) mentre veniva rimbrottata, malmenata, gettata nel suo stesso vomito.
Quel bambino che non si lascia paralizzare dalla paura, dalla tentazione, è qualcosa di pulito e di onesto. E' coraggioso e innocente e di fronte a lui sono profondamente egoista, perchè sento parlare di 100.000 morti e vedo orrore e mutilazioni e orfani e vite squarciate, e la prima cosa che penso, che ripeto, che mi grido dentro è Grazie, grazie, grazie.

Grazie perché non c'era.

Grazie perché questa volta anche l'ipotesi Haiti era stata avanzata, e tutto sommato sembrava la meno pericolosa e invece alla fine con MSF hanno scelto di nuovo Congo e lui adesso non è lì, non è lì perchè è salvo; anche se non è con me, anche se nemmeno oggi ha scritto, se tornerà e poi ripartirà di nuovo perchè è quello che ha scelto ed io ci starò male e mi sentirò triste, e poi mi sentirò in colpa per essermi sentita triste... anche se non ne posso più, lui anche questa volta è salvo.

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