amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

sabato 23 gennaio 2010

L'epopea dei paladini

E qui m'appresto immantinente

a svelare l'occorso malinteso
che l'essermi scovata bruscamente
un amante bello ma devoto sposo,
non sia perché - giammai caparbia
io l'uomo abbia invero accalappiato
ma in quanto McBesame ed io,
a causa di malconce e bieche azioni,
di giustizia divenimmo paladini
mai pavidi né domi, ma sicuri
e infervorammoci con quei loschi figuri
sì poco acconci a mobilitar un dito
eppur lesti all'inviso apprezzamento
sull'operato da altrui fornito.
Fu così che, per mostrar fiancheggiamento
nella battaglia confabulato ricevemmo
l'arcano (e ironico) commento
che rimembrando quanto, notte e dì,
capillarmente ci addobbassimo un mazzo così,
celiò alla sottoscritta, con compiacenza
ma con intento non infamante
"Certa sono che la moglie pensa
che tu di lui sia l'adombrata amante!"

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