amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

domenica 31 gennaio 2010

Stanze


Mi aspettavo un ritorno pieno del tepore di una casa in inverno; invece rimango sospesa, svuotata come un armadio divorato dalle tarme.
Sembrano giorni mesi anni da quell'ultimo sorriso, la tenerezza, ché anche se eri via qui era un continuo appiccicarsi di qualcosa di tuo alla mia esistenza e invece ora che quasi torni sono vuota e spalancata come un pugile suonato.
Ma anche un labbro spaccato alla fine si ricompone ed io vago a raccogliere le parole lasciate in giro per le stanze: sto provando ad ammucchiarle in un angolo. Quando tornerai, quando torneremo, ci saranno parole diverse. Sarà un ripartire da capo e, ogni tanto, tirare fuori il cuore per non usarlo mentre ti guardo.
Ultimamente ti sogno spesso, senza che tu ci sia.
Quell'incendio alla palestra da cui dovevo scappare ma prima, per riuscirci, avevo bisogno di infilarmi le scarpe e ne tenevo in mano così tante che nella concitazione mi trovavo in difficoltà. Eppure sapevo già quali avrei messo: fra il mucchio di scarpe tutte uguali, tutte bianche, solo una spiccava colorata ed era l'unica che volessi, anche se le mancava il paio ed il piede rimasto nudo finiva per ferirsi dappertutto mentre correvo sulla ghiaia appuntita.
Poi, questa notte, camminavo per le strade di Verona.
Man mano che avanzavo notavo questi passerotti a terra che non mi fermavo ad aiutare, finché ne ho trovato uno più grande, più ferito degli altri: sembrava un cucciolo di airone cinerino. L'ho preso con estrema delicatezza perché volevo salvarlo, volevo portarlo dove l'avrebbero curato e allora domandavo alle persone di un veterinario ma le indicazioni erano confuse, le strade ignote ed ho continuato a perdermi per buona parte del tempo.
Ho girato in tondo con disperazione crescente e quel piccolo tesoro fra le dita che cercavo di salvare.
Non so se ci sono riuscita. Però ieri sera, dopo che la disperazione si era impadronita per giorni dei miei pensieri più foschi, sei riuscito a rimettere in ballo qualcosa. Perciò, forse, lo scopriremo insieme.

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