amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 24 febbraio 2010

I ricordi nel cartoccio

Il cielo è plumbeo, gravido, uggioso. La nebbia mi morde una spalla mentre guido, allora volgo il pensiero ai cortili: hanno sempre qualcosa di rumoroso, i cortili, e ghiaia su cui sbucciarsi e litigi strascicati alle finestre, e l'intonaco scrostato nell'angolo del gioco a palla.
Penso alle castagne, che è una parola che sfrigola e sfriccica e accartoccia; è una parola che si affumica invadendo la strada. Penso al gatto che ho salutato stamattina e a quel suo sguardo da Come. Puoi. Lasciarmi qui.
Si prendono sempre troppo sul serio, le persone che non hanno gatti.
L'inghippo funziona: lei sale in macchina con il sole, ed io spalanco il finestrino per fare spazio ai discorsi, che dopo tutto questo tempo l'Uvetta da sola non basta più a contenerli tutti.
Non ho neanche un regalo di compleanno, a parte venirti a prendere e portarti in centro e poi riaccompagnarti a casa e tornare verso il centro come le trottole di dieci anni fa, in cui ci si accompagnava all'infinito avanti e indietro, e quanti giri, e quante me ne hanno rubate di quelle biciclette rosse!
Allora oggi niente vino: si boccheggia su una cioccolata calda, si stipano borse e cappotti sopra una sedia di vimini. L'angolo è angusto ma rassomiglia a quel treno bordeaux che andava sempre troppo lento, e ha i cuscini rossi.
Hai sentito di questo, dell'altro, i commenti incalzano e una volta ci avrebbero trascinate come Savonarola indemoniati mentre adesso si va un po' in pastoia, siamo invecchiate anche noi da quel '94 in cui Jack Frusciante usciva dal gruppo, da quegli anni di vento in faccia che - dio se faceva lacrimare, come i cigarillos accesi dalla parte sbagliata!

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