amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

lunedì 8 marzo 2010

Bibbidi Bobbidi Bu


Scoprire che il ritorno del Tomtom ha ferito qualcuno che non ti saresti aspettata è strano, bizzarro e si mescola con quella sua capacità di travolgerti di gioia e tristezza allo stesso tempo, perché non c'è nessuno che, come lui, sappia largheggiare entrambi mentre investe la tua esistenza di calma e di sassi, di colori e di silenzio, di tepore e di incertezze. Allora questa volta adotti una politica nuova: quella del pensiero a voce alta, costi quel che costi da oggi si svela più cuore in due giorni di quanto tu abbia fatto in due anni. Dire tutto. A volte giocando, con leggerezza e simpatiche schermaglie per non mettere nessuno con le spalle al muro.
Ogni tanto invece scuoterlo con frasi precise, sincere, appuntite, favorite dalla complicità di quel vino che non avevi mai assaggiato prima ma che con quel nome, Bidibi, qualcosa di magico doveva averlo per forza!

Infatti lui rimane in silenzio per un po', e già ti dispiace vederlo così colpito dalle tue parole, quando lui allunga una mano e ti fa una coccola, una carezza che non è ancora una risposta a voce, mannaggia, però lo conosci ed è già una risposta, perché le sue carezze sono tutte diverse ed ognuna ti parla. In ognuna trovi parole, pensieri differenti che ti si rivelano, allora gli mordi un dito e questo ti fa sentire meglio e ci scappa pure un sorriso, perché lo sai che ci sta male anche lui.

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