amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

martedì 2 marzo 2010

Ho ricominciato, in questi giorni, ad addormentarmi come quando ero piccola con quella tecnica sottile del "'ndo cojo cojo" che mi permetteva di colonizzare le località più amene del n.15 in una manciata di secondi.
Certo non sono più in grado di raggiungere certi picchi di virtuosismo quali l'addormentarmi sulla tromba delle scale (che tromba non è, poiché si fa solo un piano) sul marmo freddo tra il terzo ed il quarto scalino.
Diciamo che mi distinguo in risultati discreti come crollare in tutti i modi, tutti i luoghi e tutti i laghi ogni volta che ho provato a sorbirmi una puntata di Sanremo. O crollare in poltrona mentre asciugo i capelli, cosa che permette alla figura materna (dall'indefessa passione per riccioli virgole boccoli e tirabaci) di sostituire i bigodini grandi con quelli piccoli e farmi diventare, al risveglio, la Clerici.
Per consolarsi una si dice: va bene, guarda che bel sole c'è stamattina; mette gli occhiali scuri, prende la macchina e a metà strada si infila in una nebbia da pietra tombale.
Ma mica quella dell'altro giorno, che aleggiava un'aria magica con il sole e il cielo limpido e questa strana nebbia che sembrava voler rendere possibile le cose più arcane: un muro, e basta.
Allora una si dà agli acquisti mirati, tipo che oggi se faccio in tempo mi prendo un paio di leggings nuovi, che non siano troppo larghi troppo lunghi troppo trasparenti troppo grossi, che non ne trovo un paio come dico io e a proposito di acquisti mirati in vista del ritorno (di oggi) del Tomtom ne ho fatto uno anche qualche giorno fa: un paio di autoreggenti nere di cui mi ero follemente innamorata su un catalogo, molto semplici ma zexi assai, per via di due giarrettiere con bretelline cui assicurarle.
Naturalmente ho preso una primaseconda, che in base alle tabelle descrittive dovrebbe corrispondermi come a nessuna donna mai.
Naturalmente anche la commessa ci ha tenuto a specificare che in quanto coprenti, ti assicuro, sono pure cortine.
...
Naturalmente le tabelle descrittive sono una bufala e la commessa viene pagata per assecondarle. L'unico modo per farmi andare bene in lunghezza quelle giarrettiere, visto che secondo loro è tutto così "cortino", sarà infilarmele al polso!

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