amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

domenica 18 luglio 2010

Non-ritorno

Ebbene, il mio week-end?
Venerdì ero così disorientata che ho cercato di farmi stecchire da una macchina, prima di dedicarmi alla ricerca di un convento adatto a finire i miei giorni in pace, tra un antidolorifico e l'altro.
Sabato ho finto di non avere attacchi di panico con pressione a 1000, tachicardia, mancanza d'aria; ho studiato con interesse scientifico ogni dirupo cui mi avvicinavo (e trovandomi in montagna, mi avvicinavo a parecchi esemplari) con la convinzione che la mia vita fosse finita e tanto valeva darle una mano.
Domenica ho pianto tutte le mie lacrime fino a farmi venire gli occhi gonfi ed il respiro mozzato, sono uscita a correre sotto la pioggia e poi son tornata nuova - stanca da morire per i tre giorni senza mangiare e senza dormire, ma più forte di prima, più ottimista di prima, con una voglia di combattere che non mi farebbe paura nemmeno un puma.

Non sono mai stata, in vita mia, tanto convinta di fare la cosa giusta. Prima che io demorda mi si saranno consumati tutti i denti.

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