amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

sabato 28 agosto 2010

Lorena vestita di bianco


Abbiamo fatto insieme l'asilo, le scuole elementari e le medie. Io ti facevo arrivare sempre con cinque minuti di ritardo. Tu mi copiavi e ti prendevi gli occhiali uguali ai miei, e magari quella volta, eravamo così piccole, sarò stata anche crudele con te.
C'è quella foto in cui abbiamo 4, 5 anni e dei vestiti coloratissimi di frutti e fiori, ed è straordinario come, da allora, tutto sommato non siamo più cambiate in altezza.
Man mano che crescevamo ci siamo perse, trascinate verso amicizie che sceglievamo noi, e che non trovavamo già pronte per via di vicinanze di case, o di parenti. Eppure non so, è come se non ti avessi mai più vista con delle amiche da allora, forse per via della tua abituale timidezza, già a partire da quel nome che, rivelando le tue origini esotiche, stonava tanto con il cognome ed il tuo modo di guardarti intorno.

Faccio fatica ad immaginarti vestita di bianco, con i tacchi alti ed i capelli eleganti.
Eppure oggi ti sposi, sono così contenta, in quel percorso sano che i miei sognavano per me, un buon lavoro, una casa, un bravo ragazzo. Io che invece me ne sto per mezz'ora fuori dal tabaccaio come un'adolescente agitata, solo per convincermi ad entrare e comprare una edicard intercontinentale perché voglio sapere la verità, io voglio sempre sapere la verità, ma come mai prima ho una fifa incredibile di saperla, e allora chiamo il giovin C perché penso che se arriva qualcuno, be', sarò obbligata a comprarla, e poi il giovin C è in ritardo e allora io entro e la prendo lo stesso, ma piccola, perché mi sembra di espormi di meno. Vado in palestra e perdo di nuovo la scheda, lo giuro, e mi accorgo che non ho più forze per correre, perché le ho spese tutte in quella mezz'ora per tentare di convincermi, e anche ogni giorno, faccio fatica a studiare a parlare a lavorare, perché sto usando tutte le forze che ho solo per mantenermi ogni giorno in piedi.

Non scambierei la mia vita con la tua. Ma un brindisi ad entrambe, ovunque ci porti.

0 Comments:

Post a Comment