amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

giovedì 9 settembre 2010


Innanzitutto non lavoro in ospedale, cioè ci lavoro ma è tutta una roba complicata che ha a che vedere con i bambini e le manifestazioni dedicate ai bambini da organizzare e poi i progetti del dipartimento e le presentazioni dei progetti alla regione e i ped che mi chiamano a mezzanotte per quel certo lavoro, o perché si stanno bevendo una birra e gli è venuta voglia di salutarmi, quindi non è che veda situazioni ospedaliere tutto il giorno e quindi, ancora, se mi capita di partire con l'Uvetta dall'ospedale incrociando un'ambulanza che invece arriva portando qualcuno a sirene spiegate, a me fa ancora un certo effetto.
Poi odio le ostetriche, non come categoria visto che probabilmente anche grazie ad una di loro questo blog ed io siamo al mondo, ma in quanto agglomerato smodatamente esteso di femmine, tutte queste smisurate femmine, che in quanto tali sono in grado di creare dal nulla velenosissime ed inspiegabili caciare, e non di quelle da serata con gli amici con i bicchieri in mano e le mutande in testa.
Terzo, ho questo brutto vizio della fiducia per cui, se mi fate uno scherzo, io ci cascherò.

Infine mio fratello, operato ad una delle sue quattro ernie (era l'ultima arrivata e quindi ancora non ci si era affezionato tanto), è regredito per un paio di giorni ad ospite nella sua ex casa, ed avendogli io lasciato, oltre al mio budino preferito, sia il mio letto che il mio divano letto (il senso di questo profondo altruismo ancora mi sfugge) fingo di lamentarmi mentre in realtà me la godo come una matta a fare vita da campeggio con il mega materasso sul pavimento del salotto, la lucina di fianco per leggere prima di addormentarmi e la gatta che sfregia tutti i mobili che trova sottozampa perché mi vede dalla veranda e tenta disperatamente di raggiungermi perché questo sì, di letto, è comodo per piazzarcisi in mezzo lasciandomi sull'orlo.

0 Comments:

Post a Comment