amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

lunedì 13 giugno 2011

Dopo aver rischiato la vita per un semaforo non funzionante in uno degli incroci più grossi, in piena statale, della provincia. Dopo averla rischiata per via di quel mega suv che ha deciso di piombare in un senso vietato proprio mentre ne uscivo. Dopo essermi ritrovata a piedi sotto il diluvio in vestitino estivo e ciabattine, e -non contenta- essermi fermata a soccorrere un gattino randagio tutto zuppo. Dopo essere stata presa per la commessa di un negozio solo perché ero vestita di blu. Dopo che una commessa (vera) dello stesso negozio, cercando la mia tessera mi ha chiesto "B. è il nome, vero?" (ora, ammetto che Novella possa pure essere scambiato per un cognome; ma che il mio cognome venga scambiato per un nome.. allora chiedetemi se mi chiamo PARAPENDIO e facciamola finita!). Dopo che formaggino, pur di attaccare bottone dopo alcuni mesi di eroico silenzio, mi domanda se io so come si inviino le lastre tramite procedura B. Dopo che Marm mi fa le domande che hanno per risposta LAMBIEL, e lo sa che hanno per risposta LAMBIEL, ma se lo dimentica e ci casca ogni volta.
Ho concluso la giornata con la seguente conversazione al n.15:

Figura Materna: Allora la zia si opera alla gamba.
Figura Paterna: Le hanno detto che deve proprio operarsi.
N: Quando si opera?
Figura Paterna: CHI E' CHE SI OPERA?!?
N: . . .

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