amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

domenica 29 maggio 2011

Lo sapevo. Io lo sapevo. Quando dico che non va bene restare a letto la mattina, che è una cosa da animi giovini, lo dico per un motivo. Lo stesso per cui, in presenza di estranei, è meglio tenere chiuso il terzo cassetto (quello di Narnia): succedono cose strane.
E infatti per aver dormito dieci ore sono andata a Molvena senza perdermi, ho dato un passaggio sull'Uvetta (già questi due elementi fanno capire come la fine del mondo sia assai vicina), ho lasciato che la figura paterna vincesse la disputa musicale nella sua auto godendomi un viaggio in balìa dell'orchestra Casadei, ho bevuto una Tassoni dal pavimento pur di riuscire ad usare quella meravigliosa cannuccia lunga un metro.
Non solo. L'uomo cinico è riuscito a fare un discorso serio sui sentimenti (ma era piena notte e la notte falsa le cose) e ho avuto anche i seguenti dialoghi molto seri:

1.
N e la figura materna
FM: Per fortuna hai una gonna corta, altrimenti vestita così sembreresti una 40enne!
N: Certo, perché tutte le 40enni si vestono di arancio a fiori!!!
[zoom sulla figura materna: maglia arancio, gonna a fiori]
FM: ...
N: ...

2.
N e Fra (prima parte)
F: Alla fine anche Lambiel è una persona come tante..
N: cofff
sì, certo
un po' come Natalie Portman
F: ...
ok, ok
hai ragione. Me la sono meritata
N: cofff
perciò io potrò ripetere questa frase solo dopo aver vinto un oscar, e soprattutto tu la potrai ripetere solo dopo aver vinto le Olimpiadi

3.
N e Fra (seconda parte - il giorno dopo)
F: se sei in zona magari ci facciamo un aperitivo
io un gingerino che sono sotto antibiotici
N: almeno hai anche tu un po' di sfiga!
muahahah
Era cattiva ma il tuo gingerino mi fa sentire meglio.. in senso di fratellanza.
E anche nel senso di "tu sei quello che ha dato a Lambiel della persona come tante"
F: ...

4.
N va al parrucco sotto il nubifragio. Mentre le lavano la testa, sente "Capelli" alla radio
N: Abbiamo anche la musica a tema!
P: Sì, l'abbiamo chiesta noi, perché siamo originali.
N: Beh, se calcoli che quando sono entrata c'era Riders on the storm...
P [spaventatissima]: Cos'è che c'era qui dentro???
N: ...

martedì 24 maggio 2011

Povero uomo cinico

N e Braghy in palestra.

N: Sei in ritardo oggi.
B: Com'è che appena ritardo un poco me lo fate tutti notare, vi manco così tanto se non ci sono?
N: Eccerto, perché tu sei un fondamento di questo posto, ci sei sempre, sei come... UNA MACCHINA!
B: . . .

L'erede

Ieri le formiche si sono barricate nei miei cheerios quotidiani, costringendomi ad abbandonarli con calde lacrime al loro destino; poi Moroso si è fatto male ad un polpaccio e non ha corso con me, il che dopo questi mesi è stato un po' come mangiare da sola il tacchino il giorno del ringraziamento.
A sostituzione è arrivato il giovin C a sproloquiare, per creare più calore nell'ambiente, e al posto dei cheerios ho piluccato discorsi su come io e Moroso ci guardassimo amorevolmente negli occhi perciò lui adesso non sa cosa fare, perché non vorrebbe fare cavolate prima di capire come sia la situazione, e tutto questo mentre io lo guardavo cercando di spiegargli telepaticamente come a) in ogni caso non ci siano cavolate che io abbia intenzione di fare con lui b) stessimo facendoci ognuno i cazzi propri senza guardarci negli occhi. In compenso ha creato il nuovo tormentone della settimana, adesso ci guardiamo tutti negli occhi ed il mondo è un posto migliore. Dovrebbe andarne fiero.

Tutto questo per dire che mancava la famiglia, ieri, mancava il tacchino in famiglia e qualcuno dai piani alti deve avermi sentita perché alle 13.30 (puntuale alla fine del campionato) è arrivato l'erede!
Bengiunto Ettorino, mio ex nipote. Bello di (ex) zia!

Uhm

Ah ma è tornato il post ._.

mercoledì 11 maggio 2011

Non ho avuto molto tempo per pensare a quello che è successo giovedì scorso, in questi giorni, e tuttavia mi sono trovata in tre situazioni diverse che mi hanno messa ogni volta in una posizione precisa, e questo mi ha aiutata ad elaborare. Qualcuno mi ha spostata, qualcuno mi ha ingabbiata, qualcuno mi ha lasciata libera.
E' a tutte e 3 le situazioni che si riferisce questo post, perché a volte succedono cose che sono come domande, e altre che sono semplici frasi. Personalmente sono molto affezionata alle domande, non so se sia perché mi fanno sentire viva o se si tratti solo di un modo per svicolare.
Ma sono fiera di trovare persone che mi prendono senza afferrarmi, che stanno bene con me senza sentire ad un certo punto il bisogno di ingabbiarmi in qualcosa, in una definizione, in un ruolo; sono anche fiera di non essermi tirata indietro, sei mesi fa, neanche di fronte alla gabbia, neanche quando faceva più male, di essere rimasta fino in fondo anche se sapevo che avrei finito per spaccarmi. Proprio perché mi rendo conto di quello che è successo non significa che lo voglia fare di nuovo adesso, subito, come un'adolescente ingenua. Mi fa arrabbiare che gli tolgano importanza. Proprio perché gli do un significato molto alto mi fa arrabbiare che, se gli dai un braccio, subito pensino di averti per intero, come se i significati nella vita fossero così facili e poverelli. Braghy alla fine mi piace più di molte persone con il suo cinismo e i suoi aperitivi di mezzanotte che non portano da nessuna parte, perché quando mi guarda guarda me.
Perché quelli che vogliono qualcosa da me mi dicono "fidati" come se fossi una biondina spaurita dagli ultimi eventi? E' tutta la vita che combatto contro la biondina. Non è presunzione pretendere di entrare nella vita di qualcuno e portarla verso i binari della propria idealizzazione? Arrivare un bel giorno e dirgli "fidati di me" come se si avesse la verità fra le mani quando non se ne vede che uno spicchio?
Dicono "fidati" perché l'importante è che le cose vadano a modo loro: ti fanno una proposta e non rimangono a guardare come finisce. Non sono interessati a quello che pensi o che vuoi, vogliono che tu agisca a modo loro dandogli la conclusione che si aspettano, e se non succede scappano e basta; senza il coraggio di restare, senza palle per qualcosa di non programmato, fanno saltare tutto per aria.
Allora, sai, non ti importava di conoscermi: volevi solo che mi tenessi addosso l'immagine che avevi cucito per me e a questo punto, se avevo dei dubbi, li stai facendo sparire. Non voglio essere idealizzata. Non posso stare bene nel modo in cui stanno bene gli altri. Non voglio essere un appiglio, un criterio, una risposta concreta. Sono cose che non fanno parte di me, ed è per questo che a volte mi sento perfino sollevata all'idea che la storia della mia vita sia finita: non certo per lui, che è stato la persona più importante ed essendo stato il primo a non chiedermi di essere qualcosa è anche stato l'unico per cui fossi disposta a farlo. E' per me.
Non ho intenzione di erigere muri, ma mi stai chiedendo di essere qualcosa di diverso da quello che sono e non posso, perché quello che sono adesso non ha niente a che fare con le autostrade.





(e comunque, visto che parte di questo post è indirizzata a te e mi sei mancato in questi giorni, mi è mancato tutto quel condividere cose e momenti e telefilm più o meno trash, volevo dirti che è morta Jenna)

;;