amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 14 settembre 2011

4 matrimoni e un funerale. Diciamo.

La scena è stata degna di 4 matrimoni e un funerale (il mio, e non per i vari ginocchio dolorante - tendinite all'achilleo - congiuntivite all'occhio sinistro - botta in testa che hanno simpaticamente popolato gli ultimi giorni).
(Anche il matrimonio c'era, uno solo ma valeva per quattro)
(Comunque speriamo di sopravvivere fino al 1 ottobre)
Un'uscita casuale con alcune persone di quel luogo di tortura in cui vado a fare palestra. I soliti ignoti, fra cui Moroso. Manca, stavolta, un nostro amico che frequenta con noi la palestra (ed essendo quello un luogo di tortura, non ha detto a nessuno di essere gay se non a me e a Moroso) e che per comodità chiameremo Pino.
Si chiacchiera. Si delira. Si sprofonda con i tacchi a spillo nell'erba di un giardino. Si incontra ripetutamente la ex stronza di Moroso che ci uccide tutti con lo sguardo. Non potendo mangiare, si beve - poco, che fa caldo. Qualcuna tenta di sfilarsi i pantaloni.
Insomma, un normale lunedì sera.
Poi, l'epopea.
Il dialogo, chissà perché, finisce su quel-tizio-serissimo-che-viene-in-palestra-ed-è-in-realtà-uno-spogliarellista-gay-sadomaso. Io, chissà perché, decido di raccontare un episodio divertente che comincia così:
"Anch'io una volta ero ad un concerto e c'era anche questo mio amico, che è gay..."
Garrulo, allegro e soddisfatto Moroso, che si è appena ripreso dell'incontro sgradito, salta sulla sedia per l'improvvisa coincidenza e con aria briosa e innocente mi interrompe:
"Ah sì, mi ricordo! L'aveva raccontato anche a me, PINO!!!"

Un momento di silenzio per la mia scampata morte quando mi sono strozzata con lo spritz per circa venti minuti, ma la sua faccia nel momento in cui si è reso conto della stronzata che aveva detto è ora nella top 11 dei momenti impagabili della mia esistenza. Amen.

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