amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 12 gennaio 2011

Al volo


Feste a parte, sono stata molto impegnata in questi giorni. Cose fondamentali. Per esempio, ho ascoltato molta musica classica e letto le Cronache di Narnia. Ho anche ascoltato mribadi oss (richiesta così) alla radio mentre guidavo nella nebbia. Mi piace, forse perché sono cresciuta con il fascino del Nulla nella Storia Infinita, forse perché mi somiglia. Essere cieca ti permette di rivolgere lo sguardo verso l'interno più naturalmente delle altre persone, ed è così che mi è uscita una piccola lista di cose rimaste da dire.
Allora ho comprato francobolli e cercato vecchi numeri di telefono, e ho pensato che la mia vita non sarà il massimo, adesso, ma quelle cose che sentivo l'urgenza di dire erano belle, erano tutte belle e non ce n'era una di recriminatoria o pungente.

Ho trovato una coccinella rossa di legno sulla spazzola che tengo in borsa. Ho corso finché il ginocchio è tornato a farmi male, così ho infilato il tutore e ho corso ancora perché amen, io sono così, che se mi fa male un ginocchio anziché rallentare accelero per arrivare prima, il che naturalmente porta danni e scompiglio. Non sono mica Lambiel.

Ho anche scritto una lista, più o meno su richiesta, del perché io in tutti questi anni abbia seguito così devotamente Little Zebra e mi è tornato in mente mentre scrivevo che è stata l'ultima cosa che ho fatto con Marta, riguardare certe sue esibizioni dopo le Olimpiadi, erano i tempi in cui ci si sedeva per terra senza paura a guardare il mondo che passa, che tanto l'avremmo raggiunto, anche noi così, al volo.

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