amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 26 dicembre 2012

I won't back down




Il mio compleanno è iniziato con una serenata alle otto del mattino, col Carota che si prende un giorno di ferie per portarmi al lavoro e mi fa trovare in macchina, nascosto dietro a un ombrello, anche Luca con la chitarra. Luca che non si sveglia mai prima di mezzogiorno, Luca con cui litigavo da due settimane. Luca e il Carota che quasi un anno fa, in tempi non sospetti, si erano dimenticati di dedicarmi quel Johnny Cash durante un concerto, e io ancora glielo rinfacciavo, ed allora si sono fatti trovare lì fuori casa mia, nella macchina alle otto del mattino, a cantarla e suonarla solo per me come due mariachi.

Ad essere precisi il mio compleanno è iniziato con la figura materna che mette le candeline alte e sottili sui savoiardi per la colazione, quelle che si sciolgono guardandole e che infatti, dopo essersi chinate l'una verso l'altra, formano un'unica candela la cui fiamma tenta un principio d'incendio e abbrustolisce tutti i biscotti e quasi la casa. La serenata è arrivata dopo. E dopo ancora, un pomeriggio intero solo col Carota, a cantare i Mumford in macchina e scovare trattorie di campagna dove ordinare pappardelle per poi pentirsene, non appena assaggiata la costata che ha preso lui. E poi coccole e dodici rose rosse e tanto amore, sul letto sul divano e anche sul muro, senza fermarsi mai se non alla fine del mondo. Che non è arrivata.

E quel biglietto per il concerto dei Mumford a Firenze, ché saranno anche 30 (o come dico io, il primo anniversario dei 29) ma c'é ancora spazio per divertirci.

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