amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

martedì 5 marzo 2013

Misachenevica


Concerto dei Misachenevica. Bicchieri in mano.
"Lei è un osso duro."
"E' così che bisogna trovarla: intelligente e di carattere, che la ** ce l'hanno tutte."

La saggezza si fa alcolica il venerdì sera, man mano che la settimana lavorativa si inoltra nel week end portandosi dietro tutto quel carico di stanchezza e di speranza di sole che dai, aspettiamolo bevendo qualcosa, va bene anche qualcosa di cattivo ché è venerdì e conta più la compagnia delle altre cose, e comunque forse ha anche ragione la figura materna, con la sua teoria (che predica ma mica razzola) che in fondo è meglio bere. Perché se certe cose ti vengono per lo stress, tipo Fratello e i suoi calcoli, con un bicchiere di vino buono in mano ti senti più felice, e non è mica tanto convinta che, a conti fatti, faccia peggio di quegli intrugli chimici che ti prescrivono poi, coi bugiardini più lunghi di un romanzo di Stendhal.

E così ci si intrufola anche nel sabato, cena di compleanno da Agnese, una trattoria in collina che ci fa aspettare un'ora e mezza ma vale tutti i minuti uno per uno. E fra un bicchiere e l'altro di vino della casa, quello che ti arriccia le labbra se lo bevi prima di iniziare a mangiare, O., che si è fatto bello per provarci con la tizia carina bionda, vuole mandare un sms da terza elementare su di lei al suo amico seduto in fondo e invece lo manda proprio a lei, la tizia carina bionda, che è seduta lì di fronte a lui mentre legge quel messaggio con il suo nome e qualche pene, e a lui non resta che tentare di suicidarsi con gli gnocchi ripieni, facendoci sghignazzare per il resto della serata.
(d'altra parte chi di sms ferisce di sms perisce, visto che già quest'estate, quando il Carota ed io eravamo clandestini, lui per mandarmi un messaggio l'aveva mandato ad O. che ancora si chiede come mai da ubriaco il Carota ci provasse con lui)
Qualche altro bicchiere si aggrappa alla gola, e il Cerchi finisce per raccontare della sua piazzata agli zii boriosi e ignoranti, con troppi suv, e ognuno di noi ha degli zii boriosi e ignoranti e con troppi suv (o iphone) a cui urlerebbe volentieri dietro, solo che lui l'ha fatto davvero, questa volta. A un'amorevole riunione di famiglia, di fronte a tutti perché insomma, dopo che a trent'anni ti sei fatto un culo così con le lauree e il dottorato e le esperienze all'estero e ancora non trovi lavoro, che uno che non paga le tasse ti venga a rinfacciare di essere disoccupato, vabé, come minimo ti girano. E perciò son sette giorni che dorme in base all'ospitalità altrui, a parte la prima sera quando ha chiesto aiuto alla Saretta ma lei è rimasta bloccata a Venezia, si è passata la notte in bianco e lui ha dormito in macchina.
D'altra parte, da una serata iniziata caricando tutto e partendo in 4 in macchina con il bagagliaio aperto senza accorgercene, potevamo aspettarci qualcosa di diverso?
Quindi insomma, anche se ad un certo punto O. ci ha raccontato di quando usciva con C. ed era chiaro, così chiaro che lei lo usava per restare vicina al Carota che mi faceva male per lui, così come ora sta usando Mare e gli altri, e certo che capisco che "è giovane e immatura", capisco anche che "non ha imparato a reagire con dignità", che "farebbe di tutto pur di separarvi," che sia "convinta che questo la aiuterebbe a riaverlo", che usi le persone, che faccia la vittima, che sia aggressiva, teatrale e disonesta. Capisco tutto ma non giustifico niente, perché 24 anni li ho avuti anch'io e sono stata lasciata anch'io, siamo stati lasciati (più o meno) tutti e nulla, nulla, giustifica quel comportamento puerile. 

E anche se, dicevo, eccetera eccetera - non importa mica, perché il nostro week end continua senza i rancorosi e i ridicoli, e il sabato diventa domenica e diventa passeggiate al sole e nuove coppole e vigili indolenti, e concertini privati tutti pigiati al Soviet Studio come monelli, facendo il tifo fra le pareti verdi e tenendoci la mano.

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