amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

martedì 9 febbraio 2010

Fuori strada


A volte compari in sogni più vividi degli altri. Che siano passati 4 anni non cambia molto; che sia quasi il tuo compleanno, forse non conta.
Eppure, anche quando sono situazioni brutte, mi risveglio pensando che preferivo comunque quel tuo calore ritrovato, anche a costo delle conseguenze che nel sogno comportava. E' stato così anche stavolta.

Questa notte sei arrivata in un sogno lucido e più vero di quello che avrei potuto sopportare a mente sveglia.

Prima tutti quei fatti strani, e poi tu che guidi e che continui a portarci fuori strada come il tuo ricordo ed il pensiero di ciò che è successo ha continuato, per tutto questo tempo, a portare fuori strada me.

Fino al momento in cui su quel ponte ci stavi per schiantare entrambe, ed io mi ribellavo gridando "Non di nuovo!" e tu ci sei rimasta male, scusa, lo so che ci sei rimasta male per averti ricordato che sei morta.
Poco più avanti, senza guardarmi in faccia, mi hai spiegato le cose che avevi da fare, e con misura hai aggiunto che non potevo farle con te.
Sono scesa dalla macchina, ed ero di nuovo sola.

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