lunedì 24 settembre 2012
giovedì 20 settembre 2012
Ci sono le cose belle, ci sono le cose brutte, e sono tutte cose di cui vorrei parlarti - perché c'entri tu o perché sei tu e basta. E poi c'è il fatto che non so come stai e cosa pensi e allora ogni giorno ti scrivo una mail o un messaggio, poi non li mando. E' stupido, lo so, ma vedo le cose che scrivi, le foto che metti, e non mi sembra tu abbia bisogno di aggiustare le cose.
Allora me li tengo e non scrivo perché, nelle foto, hai perfino una faccia diversa. Sarò strana io, che vuoi farci, sarò orgogliosa come una spina, ché quando ho saputo quella cosa mi sono sentita un pugno nello stomaco come con il Tomtom due anni fa; è un misto di male e di tradimento e di sufficienza, ed è stato pesante, diciamo pesante.
Però vabbè, mi manchi, ho un sacco di novità che ti farebbero rizzare i capelli e lo sai quanto mi costi dire quella frase.
=)
lunedì 17 settembre 2012
Non dormo da te perché ti sveglieresti con la gola in fiamme, e dato che venerdì avete un concerto mi sentirei Yoko Ono.
0 commenti Pubblicato da sand alle 12:17
mercoledì 12 settembre 2012
E' così tanto che non scrivo, è quasi un anno, che non ricordo neanche più come si fa. Impostazioni, titoli, html, ma stiamo scherzando? Proprio quando provo ad entrare nel mondo concreto del buonsenso?
Che devo fare, adesso? Riempire la pagina di aneddoti, le mie figure criminali a bizzeffe? Un po' mi spiace non averle scritte, si perde il conto e a me il conto piace.
(Io e la Scila che rimaniamo incastrate nella processione, per esempio, che meriterebbe un post a sé)
O dire quante persone mi mancano, da quell'ultimo post? La Salvietta e Fra prima di tutto. La Salvietta che è entrata in crisi e forse forse nella crisi di me non aveva bisogno, ed è stato questo che ha mandato in crisi me. E Fra. E tutte le cose inaspettate che sono successe dopo, veloci, vorticose,
E allora, mentre fissavo la pagina senza scrivere, ho ripensato a come sia la vicinanza che ti fa sentire più acutamente la mancanza di qualcuno. E' adesso che mi mancano. Adesso che le cose sono cambiate. E' stasera che sono andata a ripescare quelle lettere vecchie vecchie che non avevo più riletto per anni, ed avevo fatto bene. E mi è tornato in mente quel sogno, terribile, l'avevo dimenticato quello, preferivo ricordare quello molto più bello, consolatorio, in cui tornavamo indietro nel tempo di una settimana ed anche se sapevamo di non poter cambiare le cose, potevamo almeno salutarle.
Credo, fondamentalmente, di aver scelto la sera sbagliata per scrivere, in cui il complesso del sopravvissuto torna prepotente a fermarmi quando vede che un sms con scritto "Insiminia", mentre affogo nel passato, basta per farmi tornare a galla. E' la sera sbagliata per il tormento che sta venendo fuori, quando sembro schiantata e invece la verità è che sto rischiando di tornare felice.