amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

lunedì 8 ottobre 2012


Uno si fa una certa idea del suo fine settimana, ché è venerdì e non ne può più, e non vede l'ora di andare a quel concerto con amici buoni e amici vecchi, e ballare e mettere lo smalto giallo zucca in macchina con la Scila, e Nicole avrà la ballerine "to kick some ass", come ti scrive in un sms, nel caso l'ex del Carota intenda farti uno smokey eye. Il sabato poi compleanno della figura paterna, con una passeggiata a Marostica per fargli vedere la casa vecchia in cui ti piacerebbe abitare, e poi lasciare che scelga dove festeggiare tra quell'enotechina nuova, quella con la pergola, la trattoria tipica in collina, la taverna storica a ridosso delle mura, il locale jazz e anche la pizzeria di Apo che faceva il cantante o il corista, non si è mai capito, ed ha alle pareti foto con il papa e giannimorandi, e te ne parla, io e il giannimorandi, come se fosse uno di loro. E poi la domenica finalmente assaggiare quel salame meraviglioso che hanno comprato e ti si scioglie in bocca, e se è una giornata di sole andare a vedere la festa nel centro storico come quella volta, quell'altra domenica, prima di rintanarsi a fare l'amore all'infinito.
Riempirsi gli occhi, il cuore e la pancia di ricordi per l'anno prossimo, un gruzzolo di speranza per il 2013, che se questo è ciò che abbiamo alle spalle, allora andrà bene. Allora potrò continuare ad addormentarmi nel bel mezzo di qualcosa - leggendo la Trilogia della Fondazione, completando un cruciverba in bianco, dicendomi "Ora guardo Doctor Who" - e soprattutto mentre mi scrivo col Carota, ché stiamo parlando e all'improvviso non ci sono più, e le prime volte lui prendeva anche paura.

Poi c'è la realtà, che al n.15 è un altro paio di maniche - ed è sempre un po' da Pomi d'ottone e manici di scopa.

Perciò via di compleanno della figura paterna, con la figura paterna talmente indebolita dalla radioterapia che quasi ti fa un collasso mentre la figura fraterna, che doveva chiamare alle 13 per accordarsi, scompare dalla faccia della terra per cinque ore, e ad un certo punto tu non sai più se chiamare prima l'ambulanza per fp o i carabinieri per ff.
(tutto è bene quel che finisce bene. N.d.A.)
Presunti amici che inventano spazzatura, vabbé, quando vedono che gli altri sono felici, entrando nelle vicende private altrui come schiacciasassi. Ex (tuoi, altrui) attaccati con la supercolla.
Milf ultra40enni agghindate come diciottenni ad una cena elegante di Arcore, e lo giuro che il mio lato ironico è ben sviluppato, ma il mio post su di loro doveva intitolarsi "Gallina vecchia fa buon brodo, ovvero: le cose che NON farò dopo i 40 anni" dopo averle viste, in un locale mediamente chic, cominciare a ballare come se non ci fosse un domani denudandosi progressivamente, smorfioseggiando con tutti i 30enni presenti (chiamiamolo così, quel film erotico anni '70) e strusciandosi sui musicisti e sulle aste dei microfoni dei musicisti. Carota compreso, che trovandosi una tizia a 90° che gli sculettava addosso mentre cantava, ha sollevato le braccia sopra la testa con lo sguardo da "Lo vedi, vero, che io non sto facendo nulla??" mentre noi, laggiù nel mondo, sghignazzavamo bevendo limoncello.
O la scena meravigliosa in cui stai sorseggiando un buon rosso con la Scila e al telefono con il Carota nel momento in cui arrivano l'ex del Carota mano nella mano con il fratello della Scila e il vino rosso carambola dentro la tua borsa perché la sorpresa è troppa perfino per lui.
Dopo un week end umano così faticoso, capisci, l'unica speranza è cominciare la settimana con un lunedì pieno di gatti!


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