amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 9 marzo 2011

Shabby-chic bitch

E va bene, lo so. Davvero, lo so. Ci sono alcuni argomenti che mi trasformano in una shabby-chic bitch: vivo in questa bolla snob in cui il blues e la classica hanno il sopravvento su ogni altro genere musicale che abbia l'ardire di esistere, un sapiente uso del congiuntivo è un auspicabile criterio di selezione naturale e in palestra si va con le Memorie di Adriano.
Uno non si accorge subito di questi miei lati, accecato da quelli allegri e divertenti o dalla pulsione erotica per il trash ed il rock'n'roll, ma rendersi conto di avere un problema è il primo passo per liberarsene - o affezionarcisi - perciò ecco: sono una reazionaria bastarda che manderebbe al muro la ragazza che sfogliando un giornale si chiede annoiata chi sia 'sto David Byrne che ruba pagine ai Cesaroni, e rispetta in religioso silenzio che McBesame abbia chiamato il secondo pupo Santiago, perché il vecchio Ernest, non importa cosa provochi, va rispettato in religioso silenzio e basta.
Però ecco, è un mondo difficile e sono stati giorni duri, con l'influenza in metastasi che mi ha costretta fra il letto ed il bagno mentre si appropinquava ad un apparato alla volta, con Scott e Tessa che si ritiravano mestamente durante il libero ai Four Continents causa stiramento e soprattutto con Lambiel che invece di essere al 4Cc - anche per ritirarsi andava bene - canta canzoni svizzere. E' un mondo dannatamente difficile.
Meritavo davvero anche che Marm mi proponesse, con il suo contagioso tempismo e con l'aria di aver avuto quest'idea brillante, di leggere il blog del tizio che sta con la medichessa senza frontiere che va in Congo proprio mentre il mio ex medichesso senza frontiere, con l'agilità da Uomo Ragno che pur sempre lo contraddistingue, piomba dalla finestra con una mail che inizia con "stavo pensando a te"?
Adesso per recuperare lo squilibrio mentale mi tocca far liste. Sono partita con "la mia versione delle 500 canzoni di Rolling Stone", impresa titanica che mi sta risucchiando le forze e che ho provato ad accantonare per partire con qualcosa di più semplice come "i 100 album", e poi ancora più semplice (sottovalutando terribilmente la cosa) "le migliori cover della storia", e giù giù fino a liste lineari come "le canzoni più tristi" e "quelle più allegre per iniziare una giornata di sole". Vengo sommersa da fogli ed inchiostro. Damn. Le liste sono la mia autoterapia da ben prima che Hornby avesse i suoi vagiti letterari, e anche da ben prima che mi accorgessi che sono, effettivamente, la mia autoterapia: ma per una incasinata come me è un modo per ottenere chiarezza dai suoi grovigli mentali, e così è da venerdì che in ogni momento libero - e anche in quelli non liberi - faccio liste, come una psicolabile qualsiasi.

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