amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

martedì 25 ottobre 2011

Poche certezze nella vita ultimamente. Dieci minuti prima chiacchieri con Bibo e dieci minuti dopo non lo trovi più. Un giorno hai un lavoro ed il giorno dopo stai per cambiarlo.
In particolare, sul mio futuro marito ci sono rimaste solo due o tre certezze:
1. è pazzo
2. è pazzo
3. ha una doppia personalità ed è pazzo
(giuro che in veste professionale era serio e affascinante e diverso - cosa che mi ha confermato lui stesso, perché di solito chi lo vede jekyll non lo conosce hyde e viceversa, quindi io sono o una privilegiata o la futura vittima di uno schizofrenico borderline.)

Ecco quindi che domenica ero lì alla fiera con una caterva di gente, tra cui una preoccupante percentuale di minori al seguito - meno male che Enrico mi aiutava a tenere alta la bandiera dei single fieri e impettiti! - a ordinare bottiglie di vino in enoteca - almeno per chi non avesse problemi di diete o di allattamento, cazzo se i trent'anni sono l'inizio di una malattia terminale - poi siamo usciti - ed io avevo Noius per mano da una parte e la borsa dei pannolini di Ettore nell'altra, e in questa versione così tremendamente zexi chi mi trovo davanti? La barba del barbagato, il futuro marito - che voleva farmi una sorpresa ed era capitato lì pensando di trovarmi al volo, non sapendo che avrebbe altresì trovato tutto il Veneto intorno.
Essendo notoriamente un asso quando ho a che fare con una sorpresa, dopo aver tentato di fuggire in Alaska sono quindi andata a salutarlo con pannolini a tracolla - potenziale elemento di prosaico disturbo per l'immagine esterna della sorpresa ma visto che lui, aspettandomi con i suoi amici, si era preso molto avanti nell'approvvigionamento di caraffe di torbolino, si è preso a quel punto anche la borsa sulla spalla con la terrificante spiegazione tecnica "Così faccio pratica".
Per chi ora immaginasse qualcosa di anche solo vagamente romantico con cui il barbagato sia riuscito a conquistarmi, esplicativi della situazione sono i due commenti della Salvietta a pochi minuti di distanza uno dall'altro, ovvero: subito dopo averlo visto un "Però, è bello!" seguito cinque secondi dopo, subito dopo averlo sentito parlare, da un più preciso "Però, è folgorato!". Infatti sono indecisa sul mio momento preferito della serata fra quello in cui (dopo che mi ero momentaneamente spostata) l'ho visto lottare con tutte le forze contro se stesso ed il torbolino in circolo per leggere un mio sms, ondeggiando, pencolando ed infine cedendo - accucciandosi sul marciapiede. 
O quello in cui è sparito in un vicolo per fare pipì e, dopo attenta analisi, ha ritenuto che il posto più adeguato fosse vicino ad una casa. Davanti alla porta. Di fronte a due carabinieri di pattuglia. 
Oppure quando, dopo la laboriosa lettura del mio sms, avendo scoperto che ero tornata mi ha cercata per 2 ore avendomi a 2 cm di distanza da lui (il fatto che sia alto 2 metri può non averlo aiutato ad individuarmi) e tentando, nel frattempo, di finire nella fontana giusto un paio di volte.
O anche quando, avendo appena scoperto di conoscere la Salvietta, l'ha fissata per dieci secondi buoni di totale silenzio per poi uscirsene con un imbarazzato e così poco sgamabile "Non è che per caso conosci la S...?", voltandosi subito dopo verso di me che ridevo a crepapelle per specificare con lo sguardo più serio che riusciva ad avere che "Non preoccuparti ci siamo lasciati da un anno" e "A te va bene, vero?"
Dopodiché quello della pallavolo è un mondo piccolo e crudele, e altri cinque secondi dopo la Salvietta sapeva già che S. era la ex storica e soprattutto secolare, precipitandosi a convincermi che era una cosa positiva perché "significa che è un tizio che sa impegnarsi" (la stessa motivazione che ha addotto Ric, ma lui non conta avendo una ex storica e secolare a sua volta) subito dopo avermi vista con terrore assumere la mia tipica espressione da no-che-rottura-di-balle-già-non-voglio-abbandonare-la-mia-singletudine-poi-dovrei-uscire-con-un-tizio-dal-passato-così-ingombrante?, nonché ricordandomi che, essendo stata fra le altre cose per tre anni e mezzo con un Supereroe, nemmeno io ho questo passato tremendamente leggero da portare ad un uomo come iniezione di fiducia in se stesso. E che soprattutto le serve un pallavolista per l'estate, quando fatica sempre a trovare maschi per i tornei estivi, quindi devo uscirci almeno fino a quest'estate perché le voglio bene, e perché "Io tifo per lui. Non farmi fuori anche questo."

Date le mie ragionevoli obiezioni sollevate al riguardo, abbiamo comunque convenuto che appena ci rivediamo, nel caso dovesse conquistarmi, dovrò almeno avvertirlo che: 
1. tutti i miei ex sono diventati pazzi dopo che ci siamo mollati; 
2. se lei torna single, io torno single e lo pianto lì; 
3. però dopo l'estate.

0 Comments:

Post a Comment