amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

martedì 12 febbraio 2013

All I want is you

All I want is you, will you be my bride
Take me by the hand and stand by my side
All I want is you, will you stay with me?
Hold me in your arms  and sway me like the sea.



"Come avete festeggiato i primi 6 mesi?"
"Andando a sbattere contro la sua ex, più o meno."

Trattasi di capolavoro in effetti, decidere di fare quella passeggiata serale e, intravisto Matteo dalla vetrina di un bar del centro, spiare per vedere con chi sia per andarlo a salutare - "Vedo lui" dice il Carota, "vedo il Betus e poi non so, c'è un tizio con i pantaloni gialli. Entriamo?" - ed entrare, tutti allegri, tutti gioiosi per i due centesimi di secondo che ci separano dal trovarci davanti la sua ex, con dei pantaloni verdi (NB in caso di figli daltonici), che ci saluta con la voce e ci infilza con gli occhi. Allora scappare via, correre fuori come due monelli e ridere, ridere quasi ancora sulla porta.
Al risveglio sciacquarsi la faccia per sciacquare via anche gli incubi notturni, e quella sensazione gelida di déja-vu, ché me lo ricordo, l'accampare scuse notte dopo notte per rimandare il momento in cui il terrore mi avrebbe assalita appena prima di appoggiare la testa sul cuscino, perché gli incubi sarebbero arrivati puntuali. Eppure adesso è diverso, è tutto diverso, e più che un incubo era un sogno triste, scatenato dall'incontro, forse, o dai miei stessi pensieri.
Il fatto è che io sono fondamentalmente allegra, tenere sollevate le sorti fa parte di me, del mio essere, ho solo bisogno di potermi ricaricare con momenti di solitudine sparsi in cambio - pena il soffocamento. Ma essere allegri è così diverso dall'essere felici, poi per una come me, sempre alla ricerca, sempre pronta a spostarsi mentalmente da qualche altra parte. Sempre, soprattutto, alle prese con quel complesso del sopravvissuto che mi punisce quando mi sento felice. Ed è pericoloso, anche, essere felici, mostrarlo come se agli altri facesse piacere, e invece io stavolta l'ho portato all'occhiello, incredula certo, perché alla fine tutti questi pensieri e questi sogni con che cosa hanno a che fare, se non con l'incredulità di essere felici?
E allora ecco che la ragazza bionda si struscia sul Carota con me lì a fianco, gli chiede di dedicarle quella canzone con me lì a fianco, All I want is you vuole, e lui quando comincia a cantare è imbarazzato, si vede, chi lo sa perché guarda in basso, penso, ma poi comincia a dire che quella canzone è per una persona sola, perché le canzoni si dedicano a una persona sola, cazzo. Lo dice piano, senza guardarmi. Non con gli occhi, che vedono tizi coi pantaloni gialli lì dove c'è la sua ex vestita di verde. Mi guarda col cuore, per sdolcinato che sia, perché il Carota ha un cuore così grande da essere incredibile ed è questo - è questo suo modo grande di volermi bene a farmi sentire felice, che non credevo fosse possibile voler bene così, guardando avanti, senza scappare. A farmi venir voglia di vedere tutti felici, e così quella festa di compleanno a sorpresa, che non è una festa ma una cena, intima, per pochi, e non è di compleanno ma di non compleanno, perché lei i compleanni non è abituata a festeggiarli, spero proprio di poterla fare, ché la torta di cartone è lì che la aspetta.

(scritto, in realtà, giovedì 7 febbraio 2013)

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