amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 20 febbraio 2013

May you stay forever young


L'ultima volta che sei venuta a casa mia hai promesso una torta di mele alla figura paterna, e quando maggio arriva lui ancora se ne ricorda. 
La volta dopo a casa tua non c'eri già più. C'era una lettera con il mio nome, e chissà da quanto mi aspettava, quando pensavi di darmela; ero così sbigottita che prima di prenderla ho chiesto il permesso. 

E' che le cose finiscono.

Aspettare qualcuno che è in ritardo entrando in una cabina telefonica, con i gettoni che non erano mai abbastanza; ci saranno già bambini che guardando Doctor Who chiedono "cos'è quella"?
Lavarsi i capelli nel lavandino, da quando li fanno tutti in formato ikea. Mettere le ciliegie come orecchini. Quei pomeriggi d'estate che parevano senza limiti, con una bici e nessun corso d'inglese, nessuna playstation ad interrompere la sensazione di essere diventati grandi, nel silenzio canicolare delle due del pomeriggio, da quando non bisognava più dormire dopo pranzo. Sfogliare il catalogo di Postalmarket desiderando segretamente quei vestiti per adulti.
Il profumo degli adesivi, perché non è lo stesso senza il profumo, e un kindle non diventa un vecchio volume se ci aggiungi una candela all'aroma di carta come al pollo confezionato su cui sparpagliano le spezie.

In questi sei anni, quasi sette, sono invecchiata di nostalgia, ma la verità è che a 30anni ancora la figura materna mi porta la prima violetta che sboccia in giardino come quando ne avevo 3, e la tua lettera confessava che non importava quante persone avremmo incontrato, non importava neanche che per un po' ci fossimo allontanate: l'amicizia che avevi trovato in me non si poteva paragonare a nessun'altra. La verità, Marta, è che non tutto finisce. Ci si innamora, ci si convince che sarà per sempre. Si trova qualcuno, e il sempre rimane davvero. Non ho più cercato qualcuno a cui voler bene come a te. Trovo ancora, ogni giorno, ogni santissimo giorno in tutti questi anni, qualcosa da dirti, da chiederti, da raccontarti un attimo prima di rendermi conto che non posso. Ma come allora, sei la mia sorella con cui ridere e di cui ridere un po'. Perdonami, dai, e buon compleanno.

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