amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

lunedì 22 novembre 2010

Cosa'e niente


Ebbene, quand'è vasta, non bisogna mai lasciar durare molto la disperazione, che è cosa'e niente, direbbe De Filippo. E' cosa'e niente alla fine del giorno. Nel dubbio, lasciala sfogare, fatti il tuo pianto, vomita l'anima ma poi, quando hai finito, meglio riderne.
Sono andata a cercarmi le luci stasera. Ho camminato e fotografato e bigiato la palestra per tutto questo accumulo di luci. Siccome non è ancora Natale, le ho scovate nell'acqua, nelle vetrine dei negozi, nelle mura illuminate dal basso e sfiorate dalle corse dei fanali.
Ho anche, finalmente, scoperto il significato di quella tenera elegia "Che coss'è l'amor/ è la Ramona che entra in campo/ e come una vajassa a colpo grosso/ te la muove e te la squassa/ ha i tacchi alti e il culo basso/ la panza nuda e si dimena/ scuote la testa da invasata/ col consesso dell'amica sua fidata", che mi perplimeva dal lontano novantaquattro, e pensa se dovevo ringraziare la Carfy per avermi spiegato Capossela.

Poi vabè, il tocco finale - una si preoccupa anche, quando vede che all'improvviso un amico comincia ad impappinarsi quando la vede, a offrirle tutta una bottiglia per fare lo splendido. Poi, la dichiarazione che.
"Se dovesse scoppiare la terra e dovessi rimanere l'unico essere vivente superstite assieme ad una cocorita la chiamerei Novella!"
Una cocorita. Credo che smetterò di preoccuparmi.

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