amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 1 settembre 2010

Non il giorno del ciao

Ieri non doveva essere il giorno del Ciao. Li ho contati: in quattordici mi hanno salutata con un grazioso "Oddio!!!", seguito, in ordine di apparizione, da un "Cos'hai fatto alla faccia?", o un "Non è una buona giornata, eh?" (il più quotato), o un "Ma hai chiuso occhio negli ultimi sei mesi?", o un "Va bene che di solito sembri una quindicenne, ma diventare una quarantenne in una notte non mi sembra la soluzione migliore".
Poi, il miracolo. La sauna accesa, io che chiudo gli occhi e torno in pace con il mondo appena prendo contatto con quel legno caldo, lo sfriccichio sommesso ed il profumo di pane.
Quando sono uscita ho visto alla tv la signora che parlava di "escursioni sul viso" e mi sono ricordata che non importa come io sia presa, troverò sempre qualcuno messo peggio. E poi ho letto Saramago fino a ciondolare con la testa. E prima di dormire mi hanno anche detto buonanotte, che sono una bestia rara ma mi vogliono bene lo stesso.

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