amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

mercoledì 2 novembre 2011

A simple prop to occupy my time

Ho sempre preferito gli X-Men ai Vendicatori, per il semplice fatto che erano persone con super poteri anziché supereoi, e dovevano quindi combattere con tutte le difficoltà del caso ed i lati, anche oscuri, della loro personalità, uscendone come personaggi a tutto tondo più che carta colorata. E' lo stesso motivo per cui vedo quest'azienda di giardinaggio che forse è di un mio ex compagno delle elementari, di quelli che ti chiedono se ti metti con loro e tu rifiuti sdegnata perché sei la prima della classe e lui l'ultimo ed è così che vanno le cose, e non lo vedo dalla quinta elementare ma in un certo senso gli voglio bene più che agli altri, perché è stato messo alla prova fin da subito. Perciò non so se l'azienda sia sua o se si tratti di omonimia, e non ho nemmeno fatto un tentativo reale di scoprirlo, perché mi piace molto l'idea di questo bambino che sembrava non avere speranze ed invece doveva solo trovare la sua via.

Il discorso mi è uscito un po' più sconclusionato di quello che avevo in mente, per il fatto che -davvero- non reggo più l'alcol come una volta e devo smetterla di brindare a più riprese per giorni di seguito, che poi finisco a litigare col solito tir rosso la mattina andando al lavoro.
O alla Nardini ad attaccare bottone col barista perché il barbagato vuole il suo grembiule come costume di Halloween e così quando glielo chiedo il barista mi fissa mellifluo e mi risponde che "Bisogna accordarci per uno scambio equo...". O a trovare il bancomat più basso del mondo. O a scoprire in cielo che "sì, quella è senza dubbio la costellazione del sagittario: non vedi come ne ha l'aspetto?". O a fare tornei di calciobalilla col Mariachi ed illustri sconosciuti con i riflessi resi indegni da ripetuti prosecchi millesimati (nonostante ciò, è bastata la risatina di uno dei ragazzi in stile "sei una donna, cosa volevi saper fare?" per attivare il barattolo di spinaci che è in me e portarmi a stracciarli per due volte di seguito). O a salutare Tomicio con la classica scenetta del io vado verso destra, tu vai verso destra e così ci baciamo sulla bocca.

T: Occhio che adesso limoniamo per sbaglio.
N: Tomicio, mi hai vista struccata, con gli occhiali, in mutande. Probabilmente anche a sboccare da qualche parte. Penso di aver perso ogni potere su di te anni fa ormai.

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