amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

giovedì 28 aprile 2011

Martedì

A
E' che io non reggo le manie di persecuzione (nel senso di chi mi perseguita), sopporto poco chi accampa diritti all'improvviso, diffido come un capriolo selvatico dell'invadenza: chi se la prende perché le cose non vanno come voleva, chi fa il passivo-aggressivo e poi finge di nulla.
No, non funziona rimanere in ostile silenzio per farmi sapere qualcosa. Non funziona calcolare quanto tempo passo con te e quanto con gli altri, forzare la mano, infastidirti se non va a modo tuo.
Non ho mai capito perché tendo ad innescare la possessività nelle persone, anche se sospetto che abbia a che fare con l'essere piccolina e bionda. Ma c'è un limite sottile che separa la complicità e l'invadenza, e la gente non ha un cazzo di senso delle misure.

B
Sembra che le liste siano contagiose. Amici fino al giorno prima pacati ed irreprensibili finiscono nell'universo noveLista dopo una serata di contagio endemico, e te li ritrovi il giorno dopo tutti invasati dagli 11 punti. Ma dal momento che, ohibò, mi regalano una lista e poi mi proibiscono di rivelarne la provenienza, ho promesso che mi sarei limitata a metterla in una gabbietta e guardarmela ogni mattina senza indicare nomi ed ebbene, questa è la mia gabbietta.
(cioè, il prossimo post)

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