amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

giovedì 28 aprile 2011

Mercoledì


Chi non segue il pattinaggio, chi non ha mai visto la fatica che c'è dietro, gli sforzi sovrumani, il dolore costante, i sacrifici per arrivare pronto e splendente nonostante quello che è successo un mese fa, nonostante tutto, tutto quanto, chi non conosce le probabilità che una cosa del genere ti succeda davvero proprio durante la finale mondiale per cui hai lavorato per tutto questo tempo, proprio nel momento in cui devi dare il meglio di te per battere quel rivale e difendere il tuo titolo, proprio prima del tuo miglior quad, in quel programma che ti è costato lacrime e sangue per farlo diventare, lì, qualcosa che ha a che fare con l'arte e la pura bellezza,
probabilmente sghignazzerà all'idea che io, in quel preciso istante, non abbia potuto fare altro che piangere in silenzio per la desolazione.

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