amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

lunedì 4 ottobre 2010

Coloro che hanno visto Inception (ma impossibile da seguire dove?!) mi capiranno. Minuto, la butto lì, 115 (verso la fine): la ragazza alla mia destra, dopo aver trascorso buona parte del film a porre intelligenti quesiti al suo fidanzato quali "ma perché?" o in alternativa "sono in un sogno adesso?", ad un certo punto sbuffa stizzita e con l'aria di chi la sa lunga sbotta:
"Ma quanto ci mette a cadere questo furgone?!?!"



(no in realtà una difficoltà l'ho trovata: ad ogni scena mi aspettavo, più o meno, che Fischer si infilasse una maschera di iuta, che il nonno portasse del tè, che mr. Saito li facesse fuori tutti con una katana, o che Arianna si rifiutasse di partecipare per proteggere la creatura che portava in grembo. Questo è ciò che succede a vedere troppi film di Chris Nolan in pochi giorni)

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