amo le rughe, la rabbia, le ninnenanne, la carta, appiccicare cose alle pareti, avere le dita sporche d'inchiostro, il pane, l'acqua, camminare scalza, i lucernari, le vecchie corde della mia chitarra, le biblioteche, leggere tra le righe, i treni,le altalene, perdermi, i bastoni della pioggia, le bacchette magiche, i pistacchi, i pacchetti, i regali, il mojito, fare l'amore, la polvere innamorata negli occhi.

venerdì 15 ottobre 2010

Un'altra settimana

La verità è che ho bisogno di un’altra settimana.

Non è per guadagnare tempo, posticipare il non posticipabile, evitare ciò che sto per scontrare. Ma ho bisogno di un’altra settimana per chiudere la cosa di cui sono stata più convinta in tutta la mia esistenza, perché è vero che ho bisogno di stare da sola, per elaborare il mio lutto e così via, ho imparato quattro anni fa come si elaborano i lutti più grandi di quello che la tua mente riesca a contemplare, però è vero anche che averlo già fatto non aiuta; quando resto da sola e smetto di fare l’allegra compagnona mi piombano addosso troppe delle cose che di punto in bianco non avrò più, non vedrò più, non vivrò più, e mi piglia quest’angoscia al rallentatore, in modo che non me ne perda nemmeno una fetta, e che non è malinconia, quella anche se arriva ci può stare, ma quest’angoscia spuntata dal nulla, lei no, mica posso crearmi questo ultimo bel ricordo in preda all’angoscia, credevo di averla presa meglio e invece l’ho presa peggio e forse questo è un passo d’addio agli arcobaleni e a pollyanna e, sinceramente, se deve succedere, vorrei che fosse già successo perché sono stufa di avere dei sentimenti, stufa stufa stufa. Pensavo di aver smesso di incasinare l’esistenza mia e degli altri, di chiudere parentesi, pensavo fosse la volta buona e invece devo ricominciare a farlo. È, come dire?, un mestiere, una missione improrogabile cucita sul mantello. E mi sono rotta, rotta senza avere più colla per mantenere uniti i tasselli. Non la generosità, ma l’indifferenza. Non la fiducia, ma il cinismo. Non l’abnegazione, ma la cautela dei minimi egoismi. Non sto dicendo basta solo ad una persona, ad una storia. Sto dicendo basta ad un ideale, e a me stessa.

Perciò ho bisogno di un’altra settimana.

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